Sessant’anni fa, per la precisione il 10 gennaio 1960, nasceva un programma radiofonico destinato a cambiare il modo di seguire lo sport e di viverlo. Si tratta di “Tutto il calcio minuto per minuto”. Lo sport in questo modo inizia ad entrare nelle case degli italiani e raggiunge livelli che prima erano impossibili da pensare. Durante il primo anno di trasmissione gli ascolti toccarono tra i 20-25 milioni di radioascoltatori in tutta Italia.

I… “protagonisti”

Le voci principali che hanno accompagnato le domeniche degli italiani erano facilmente riconoscibili, seppur così diverse. Enrico Ameri e Sandro Ciotti, due radiocronisti in grado di dettare la linea per la scuola dei radiocronisti che dopo di loro sarebbero arrivati. Così diversi eppure così accomunati da un lavoro che li avrebbe resi immortali tramite le loro voci, anche per le generazioni future. Con loro vi era anche un palermitano, Nicolò Carosio, che lavorava come inviato. Inoltre, durante la prima trasmissione de “Tutto il calcio” fu protagonista di Milan-Juventus.

La radio, in quanto mezzo di informazione e comunicazione, riesce a dar vita tramite il racconto a partite che si sarebbero rivelate iconiche per un’intera generazione, come il Mondiale vinto in Spagna nel 1982. Un mezzo in grado di unire tutti gli italiani e con una forza travolgente, che non invecchia davanti alla tecnologia che avanza e davanti ai social, o alle conturbanti questioni riguardanti i diritti televisivi.

Uno sport per tutti

Il calcio in questo modo incominciava ad essere veramente di tutti. E se ad oggi è lo sport più seguito in Italia, lo è anche grazie ad una trasmissione radiofonica che è stata in grado di fare entrare il calcio nelle case di tutti gli italiani. Ciò, facendo innamorare tante famiglie di uno sport che, nella maggior parte dei casi, potevano soltanto ascoltare. Col sogno, un giorno, di essere loro stessi a raccontare le imprese dei campioni che solcavano il prato verde, rendendo le domeniche un giorno di passione e unione.

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