Lamberto Zauli è stato uno degli ultimi gioiellini visti a Palermo con la presidenza Zamparini. Nato a Roma ma cresciuto a Grosseto, è figlio di un medico anestesista (ma anche ex calciatore).
La sua carriera inizia  proprio in Toscana e prosegue in Emilia Romagna fra Modena, Ravenna e Bologna con una lunga e vincente parentesi a Vicenza. È molto legato a Guidolin e le due carriere spesso si incrociano.
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Arriva a Palermo nel 2002 in serie B, dopo una trattativa veloce e inattesa. E proprio Palermo conosce forse l’apice della sua carriera. Piedi buoni, cervello sopraffino, grande professionista e gran signore in campo e fuori, a Palermo Zauli colleziona 69 presenze condite da 14 gol.
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Storico quello contro la Lazio nella stagione 2004-2005 all’Olimpico (3 a 1 per il rosa il punteggio finale).
Oggi Lamberto Zauli è l’allenatore della Primavera dell’Empoli, dopo diverse esperienze in Lega Pro, da quando nel 2009 ha appeso le scarpe al chiodo.
In una intervista rilasciata oggi alla Gazzetta dello Sport, commenta così l’attuale momento del Palermo.
“Deve venire meno questo sentimento di protesta, Zamparini avrà le sue colpe però il suo impegno non è mai calato. Fa organici competitivi, la squadra sta rispondendo benissimo e punta dritto alla serie A.
Avere 20 30 mila spettatori equivale già a mezza vittoria. Da certezza ai giocatori e le toglie gli avversari. Ai miei tempi entrare in campo metteva i brividi. Lo stadio vuoto per Palermo potrebbe essere un boomerang: il Barbera pieno trasmette adrenalina, Stellone ha creato il clima giusto per i giocatori, meritano un sostegno più concreto”.
Hai ragione caro Lamberto, ma ai  tuoi tempi c’erano altri organici ed altri entusiasmi anche nella proprietà.
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