Grande appassionato di sport, golfista ma soprattutto tifoso del Palermo, il dott. Carlo Amenta, noto commercialista palermitano, è docente in Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Palermo. Da esperto del settore ha vissuto con attenzione tutte queste fasi della vicenda societaria rosanero anche perché, professionalmente, ha orientato i suoi studi all’analisi ed alla gestione dei beni culturali e dello sport.

Docente alla Scuola dello sport del Coni Sicilia, si occupa con attenzione di economia dello sport. Chi meglio di lui può darci un quadro della complessa situazione societaria del Palermo? Lo abbiamo intervistato:

Dottore Amenta grande tifoso del palermo, tutto è bene ciò che finisce bene. Mirri è il primo palermitano che mette soldi per la società. È un buon segnale?

“Diciamo che è un segnale un po’ atipico, io non conosco direttamente Mirri, lo conosco per la sua fama e perché abbiamo molte amicizie in comune. Però, posso dire che ciò che sta facendo è follia, perché adesso rischia tantissimo. Credo che a Palermo ci sia sempre questa aria disfattista, scettica, tanto che c’è molto sospetto intorno a questo imprenditore. Io penso che veramente in questo momento, tutta la città dovrebbe ringraziarlo, palermitani e non”.

Certo che la famiglia Mirri sta rischiando. Perché, in caso di fallimento, perderebbero tutti i soldi. Evidentemente hanno delle garanzie da qualche imprenditore che ciò non accadrà

“Questo bisognerebbe chiederlo a Dario Mirri. E’ chiaro che queste garanzie in questo momento sono scritte su carta, nulla di più. Oggi l’unica certezza è che questo signore ha messo 2,8 milioni nelle casse del Palermo. O ha qualche garanzie, oppure sta effettivamente rischiando molto. In quanto tifoso del Palermo in questo momento più che tifare la squadra, tifo Mirri (sorride, ndr), perché mi dispiacerebbe doppiamente che il Palermo non ce la facesse”

Risolto il problema ”stipendi” adesso  c’è quello ancora più importante di cedere la società. Lei chi pensa potrà essere veramente interessato? Che notizie ha?

“Non ho notizie particolari a riguardo, mi attesto a quello che dice Mirri, e alle sue carte. In questo momento il Palermo è super controllato, tutti sanno che ci sono dei precedenti e che il Palermo ha debiti che ammontano ai 42 milioni di euro. Insomma, tutti sanno tutto di tutti. Mirri fa bene a dire ”Ho bisogno di numeri, ho bisogno di carte”, ma io credo che non ci saranno grosse sorprese. Purtroppo, certe cose le capisco, perché ci lavoro. Ma come dice un mio amico, oggi non basta più essere tifosi, si deve essere esperti di marketing e avere lauree in economia”.

Possiamo dire secondo lei che il problema del fallimento non è ancora stato scongiurato?

“Assolutamente no. Per dire che il fallimento sia scongiurato bisognerebbe vendere la società subito, prima della data di scadenza dei prossimi stipendi. Solo a quel punto possiamo affermare che il Palermo è salvo. Oggi purtroppo la crisi del Palermo è pubblica, tutti sanno che il Palermo rischiava la penalità. Se domani la procura di Palermo dovesse riaprire un’istanza di fallimento sarebbero guai. Quest’ultima, ad esempio, è una cosa che la notte non mi fa dormire (sorride ndr). Bisogna fare presto. 

Da tifoso ma soprattutto da esperto del settore: lei si ”augura” il gruppo americano di cui si parla oppure qualche socio in affari del Presidente Preziosi?

“Difficilmente oggi il Palermo può essere acquistato da imprenditori che vogliono guadagnare su questa società. Il Palermo deve essere comprato da chi conosce questo calcio, da chi vuole comprare per interesse personale, un po’ come fece zamparini che prese il palermo per raggiungere i risultati non raggiunti precedentemente a Venezia. Nel calcio europeo e mondiale, comprare una società di calcio non porta sempre a guadagnare, ancor meno in Italia, immagina a palermo in questo momento. Preziosi potrebbe essere un’idea, se vuole raggiungere i risultati che non è riuscito a raggiungere a Genova”.

Una domanda più tecnica: il Palermo secondo lei è la squadra più forte? La vera favorita alla promozione? Che squadre teme di più?

“Non è così scontata la promozione, per me Benevento, Brescia, Verona possono dare fastidio. A dire la verità il Brescia non mi ha impressionato, però obiettivamente una squadra che senza il suo marcatore, riesce comunque a pareggiarti la partita… Be’, sembra proprio la sua stagione. Il Palermo è favorito: ha giocatori di qualità e ha un grande allenatore, però non sarà nulla scontato. Poi la pausa introdotta da quest’anno può giocare un ruolo fondamentale nella testa dei giocatori. Mi auguro che il Palermo salga, lo desidero, anche perché solo con la seria A la societa potrebbe salvarsi in ogni caso”.

 

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