Dopo le vicende societarie che hanno tenuto banco per tutta la settimana, in un Barbera desolamente quasi deserto (appena 7.714 gli spettatori)  il Palermo torna in campo per difendere il primato contro un Benevento galvanizzato dalla vittoria interna contro il Perugia.

Stellone sceglie il 4-3-1-2 con Trajkovski dietro le due punte Nestorovski – Puscas, ma è il Benevento a dominare un primo tempo di sofferenza per i rosanero che faticano a dare continuità alla propria manovra offensiva. I Sanniti molto aggressivi, non danno respiro agli uomini di Stellone che sono poco lucidi e imprecisi nelle ripartenze. Al 26′ il Benevento va vicinissimo al gol con Coda che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Viola, mette il pallone fuori di poco. La squadra di Bucchi è tatticamente disposta in campo meglio del Palermo, corre di più e riesce a vincere tutti i confronti con i gli avversari. Al 35′  Coda entra in area ma il suo tiro ravvicinato finisce sul fondo. La prima vera occasione per il Palermo matura solo al 40′, con Haas che servito in area da Trajkovski cerca l’angolino basso alla sinistra di Montipò che riesce a deviare la palla in calcio d’angolo.

Nel secondo tempo Stellone cambia modulo, difesa nuovamente a tre e Salvi spostato sulla fascia. Il pallino del gioco resta saldamente nelle mani del Benevento che si rende ancora più pericoloso di prima, tiene il Palermo sulle barricate e con Ricci al 59′ e Coda due minuti dopo prova a bucare la porta di Brignoli. Al 64′ Falletti entra al posto di Murawski, la difesa rosanero torna a quattro, ma l’inerzia del gioco non cambia, la squadra campana continua a dominare e al 65′ una paratissima di Brignoli su tiro di Bonaiuto salva il risultato. All’81’ Rispoli entra al posto di Salvi, il Palermo sembra avere una scossa e all’82’ arriva l’occasionissima per il Palermo con Trajkovski che, a pochi passi dal portiere, si divora il gol dell’1 a 0 sparando il pallone alto sopra la traversa. All’88’ Puscas lascia il posto a Moreo, il finale della gara è incandescente, nei cinque minuti di recupero entrambe le squadre provano vincere. Al 92′ un doppio miracolo di Brignoli dice di no al vantaggio del Benevento e al 94′ Nestorovski spreca una punizione pericolosa dal limite dell’area  calciando la palla sulla barriera.

Finisce così in parità una gara davvero difficile per il Palermo, che ha sbagliato tanto e che tatticamente si è fatta sorprendere dalla squadra giallorossa. Per la seconda gara consecutiva i giocatori rosanero sembrano aver smarrito la rabbia agonistica e l’intesità di gioco che aveva caratterizzato il ritorno di Stellone sulla panchina del Palermo. Gioco prevedibile e cambi tardivi, difficile capire se le note vicende societarie influiscano in qualche modo in questo evidente calo di tensione o se si tratta di una normale flessione fisiologica della squadra. Sicuramente il club non sta vivendo il suo momento migliore, i ragazzi di Stellone giocano in un ambiente avvelenato da storie che esulano dal calcio giocato, ma che in ogni caso influenzano l’ambiente. In un momento così delicato, il Palermo capolista si ritrova a giocare in uno stadio tristemente anonimo, manca l’affetto della gente e la spinta di una tifoseria che sembra sempre più assente e distaccata. Il Barbera gremito che faceva tremare gli avversari è oramai un lontano ricordo.

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