Il Palermo e il gol, manca il bomber ma anche la cooperativa del gol.

L’ennesima prestazione deludente del Palermo contro il Teramo, mette in luce tanti problemi, tra tutti quello più evidente: una squadra che riesce anche a costruire delle trame di gioco, ma che non sa concretizzare.

Lorenzo Lucca non si sta rivelando l’uomo giusto per questo Palermo, ma nemmeno il centravanti a cui addossare tutte le colpe. E’ giovane, ha bisogno di giocare per crescere e avrebbe bisogno magari proprio di quella punta d’esperienza al proprio fianco che possa farlo maturare sotto porta.

Tante infatti le occasioni sprecate dal giovane classe 2000, che se messe a segno, avrebbero portato ulteriori punti alla compagine rosanero. Ma Lucca fa quello che è richiesto ad un giovane ventenne in fondo: segna ma non riesce ad esser continuo. Chi lo è stato a vent’anni?

Manca quindi il bomber, e per quanto se ne dica… per questa squadra si sta rivelando uno dei tasselli mancanti… fondamentali.

C’è però un altro aspetto che può essere messo in luce. Il Palermo non sa segnare da squadra, ovvero con tanti effettivi. Non sa essere una “cooperativa del gol”.

Una squadra che fa fatica a segnare e che manda in rete sempre gli stessi interpreti: il “capocannoniere”, è Lorenzo Lucca con 5 reti. Segue poi Andrea Saraniti con 4 reti, Nicola Rauti con 3 reti e poi quasi in maniera casuale si dispiegano gli altri componenti dell’attacco rosanero con un gol ciascuno (Valente, Kanoute, Floriano).

Gli altri gol esterni all’attacco provengono solo da Luperini: due quelli segnati dall’ex Trapani contro il Bisceglie e il Potenza; si fa sentire anche la mancanza di Alberto Almici che in zona gol era stato determinante a Catanzaro procurando un’autorete, e poi era stato designato come rigorista della squadra.

A fare un’ulteriore eccezione, il gol di testa segnato da Marconi, nella gara con il Monopoli. Poi la varietà in zona gol termina qui. A mancare sono soprattutto i gol del centrocampo.

Luperini, il più attivo tra i centrocampisti, è apparso nelle ultime giornate poco preciso davanti alla porta, lisciando molto spesso il pallone, e mancando chiare occasioni da rete. Un giocatore che sembra quasi il lontano parente di quello visto a Trapani e che aveva un’altissima media realizzativa. Che a Palermo non sia messo nelle giuste condizioni per segnare?

Odjer non è mai stato un gran goleador. Sono solo tre i gol segnati nel corso della sua carriera, 2 con la Salernitana in Serie B e uno in Premier League ghanese.

Un discorso diverso potrebbe esser fatto per Palazzi, il cui feeling con il gol non è mai mancato, dalla Primavera dell’Inter sino all’approdo al Monza con 4 reti segnate, ma il cui rendimento è sempre stato danneggiato dai numerosi infortuni.

Ma facendo un confronto forse infruttuoso con lo scorso anno… il Palermo si ritrova a segnar meno da squadra nel presente.

Il capocannoniere della squadra fu Giovanni Ricciardo con 9 gol messi a segno, a seguire un altro ariete, il gigante buono Ferdinando Sforzini con 5 reti. Non mancò l’estro e la fantasia con il giocatore che fece divertire più i tifosi, Mattia Felici, con 4 gol. Un grande contributo in termini di grinta ma anche sotto porta lo ha dato il capitano Santana, realizzando 3 reti.

Ma oltre al contributo dell’attacco che non mancò di essere presente anche con nuovi acquisti quali Lucca, Silipo, e Floriano subito a segno (rispettivamente con 1, 2 e ben 6 reti), la differenza abissale consiste nei diversi gol segnati anche da centrocampisti e difensori.

Partendo dalla difesa: Lancini ha messo a segno due reti, molto pesanti ai fini del risultato contro Nola e Cittanovese. Peretti ha segnato anche lui un gol pesante contro la Cittanovese in trasferta in una partita molto sofferta ed importante. Doda ha segnato contro il Roccella, così come Ambro. Ci fu gloria anche per Martin contro il Corigliano; Kraja in zona realizzativa fu anche uno dei più attivi con tre gol, così come Langella nel finale di stagione.

Morale della favola? Al Palermo mancherà sì il bomber ma anche un lavoro di squadra che in cooperazione possa compensare a questa mancanza realizzativa.

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