L’articolo di Ivan Cardia su Tuttoc.com riflette lo stato di caos ed agitazione a cui la serie C ha dovuto far fronte tra crisi sanitaria, aule di tribunali e ritardi non previsti.
Dopo la condanna di Picerno e Bitonto e un leggero spiraglio per i due club di appellarsi ulteriormente nel Collegio di Garanzia, in Lega si può ripartire pensando al calcio giocato e alla nuova stagione da preparare in tempi record.
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Il primo pensiero è rivolto ai calendari della nuova stagione: la data che si vocifera è quella di mercoledì 16 settembre. Ma mettere in moto un’intera macchina organizzativa non sarà semplice, lasciando poi nel tabellone vuote le caselle relative alle squadre X e Y che sostituiranno poi i club coinvolti nel caso combine. Entrambe nel girone C: tanto sia il Foggia che Rende (favorita) o Bisceglie andrebbero a finire lì.
Polemiche anche sul rinvio della riforma sui gironi: non sono infatti passate sotto traccia le critiche sulle differenze di competitività. Ma analizzando poi i play-off degli ultimi anni ci si rende conto di come siano arrivate sino in fondo squadre di altre gironi e che negli scontri diretti non abbiano sfigurato.
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Caso a parte è il discorso campionato: si parte il 27 Settembre e la conferma è arrivata dallo stesso Ghirelli. Sciopero permettendo. Uno scontro che non accenna a trovare soluzione e il rinvio della prima giornata potrebbe anche essere una boccata d’ossigeno per quei club che hanno bisogno ancora di rodare la loro squadra. Ma scendere a patti e tornare a metà mercato non potrebbe essere né fattibile né corretto.
Come afferma Cardia in conclusione di articolo: “lo sciopero dei calciatori rischia di essere un autogol d’immagine: per i giocatori e per la Serie C in generale, sia chiaro. I tifosi e gli appassionati, però, percepiscono comunque come la categoria come quella di privilegiati e questo è un dato di fatto: per quanto sia complicato, per quanto entrambe le posizioni siano apprezzabili, trovare una sintesi non sarebbe una cattiva idea.
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