Avellino Perinetti

Parla l’ex direttore sportivo rosa che con il Venezia centrò la doppia promozione dalla serie D alla B.
“Servono ventidue giocatori che si equivalgono. Il campionato è lungo e le alternative devono essere valide”.
“Occorre una società determinata in grado di investire e sperare nei due salti di categoria per potere ammortizzare i costi”.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.

L’ex direttore sportivo rosanero, che in città è arrivato per la prima volta nell’estate 1993 ricoprendo ruoli differenti sotto la gestione societaria di più presidenti, torna a parlare del Palermo e analizza uno dei più complessi campionati del calcio italiano: la serie C, prossima categoria dei rosa.
Inizia così l’articolo di Francesco Cortese che intervista Giorgio Perinetti alla vigilia del torneo che vedrà il Palermo tornare fra i protagonisti. Vi riportiamo alcuni passaggi:

“Se il Palermo vuole a tutti costi la promozione diretta già nella prossima stagione, deve allestire una rosa forte e in grado di reggere le pressioni di una piazza così importante…
La serie C è un campionato molto particolare dove non è detto che chi spende tanto riesce subito a vincere… Servono almeno ventidue calciatori. Due per ogni ruolo. E soprattutto non deve esserci troppa differenza tra quelli titolari e le riserve perché, in un campionato lungo e fisicamente dispendioso come quello di C, tutti devono essere in grado di giocare dal primo minuto. Anche la scelta dell’allenatore deve essere chiara: serve un esperto che conosce la categoria.
L’anno della serie C a Venezia il budget fu molto elevato. A Parma erano da poco arrivati i cinesi e noi ci attrezzammo per competere. Riuscimmo ad allestire una squadra che venne promossa subito in serie B e l’anno dopo disputò anche i play-off per la A. Se riesci a vincere subito, ammortizzi i costi. Altrimenti rischi di sprecare gli sforzi fatti impiegando anni per vincere…
Ricordo che nel 2001, con Sergio D’Antoni presidente, riuscimmo a vincere subito il campionato di C1 e salvarci l’anno dopo in B. Se non avessimo vinto il torneo avremmo avuto qualche difficoltà”.

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