Angelo Mignosi, è tornato a casa dopo 8 mesi, ma morto. Martedì il decesso nel reparto di seconda rianimazione dell’ospedale Civico, in seguito a un calvario iniziato il 2 dicembre del 2019, quando con il suo T-Max stava percorrendo via Pitrè per tornare a casa e si è scontrato con Vincenzo Lo Piccolo, 74 anni. L’incidente è avvenuto in un tratto di strada molto buio: le ipotesi sono un’incomprensione o l’alta velocità del mezzo. Il pensionato di 74 anni stava passeggiando con il cane, poi lo scontro. E’ morto qualche ora dopo all’ospedale ingrassia per le gravi ferite.
In questi mesi le indagini sono andate avanti e il 30enne era stato iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio stradale, ma gli uomini dell’infortunistica non hanno poi fornito le conclusioni finali, aspettando probabilmente che il giovane si riprendesse. Angelo Mignosi, dopo quello schianto, è stato trasportato, in codice rosso, all’ospedale Civico, anche lui in gravi condizioni. I medici all’inizio erano fiduciosi. Veniva soprannominato “Cirì”, perchè somigliava a un “cirino”, ad un fiammifero, perchè alto e secco.
Viveva con la sua famiglia in via Margifaraci, nel quartiere Altarello, vicino viale Regione Siciliana e via Perpignano. In questi mesi chiunque ha dimostrato di stare vicino alla famiglia, nonostante il Covid-19. Dopo la morte di Angelo, la madre esprime così un pensiero: “Ho chiuso gli occhi per un momento e il bambino che eri ora è diventato uomo. Non posso più tenerti in braccio ma ti porterò sempre nel cuore. Mi hai dato molte ragione per essere orgoglioso di te, ma ciò che mi rende più orgogliosa è sapere che sei mio figlio”. Domani alle 10 i funerali del giovane.
Gli amici del quartiere Altarello lo hanno salutato con cori, applausi e fuochi. Sembra essere il gruppo ultras del Palermo “Club Pitrè”.
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