Questione stadio: oggi abbiamo qualche certezza in più. Se vuole il sindaco la risolve in 5 minuti. Basta fare come lo scorso anno ed assumersi in prima persona il compito di assegnare lo stadio al Palermo. Punto.
Lo ha detto lui appena ieri: quindi sereni, non si giocherà ne a Marsala ne tantomeno a Enna o Caltanissetta. Se i valorosi consiglieri comunali la tirano per le lunghe, si risolve presto presto.
Della serie, valgono quanto il due di denari quando la briscola è a bastoni.
Ma siccome Orlando è un signore, vuole che anche il consiglio comunale faccia bella figura ed esca bene da questa diatriba; l’importante è che ne esca positivamente ed in tempi brevi.
Ma la faccenda è anche un’altra: siccome Orlando sa quanto i suoi consiglieri sono sfegatati tifosi del Palermo, vuole che abbiano la possibilità (a gratis) di andare ad esultare in Tribuna Autorità per ogni gara casalinga. Se salta l’accordo saltano anche la sessantina di biglietti inseriti nella bozza di accordo fra comune e società.
Ora la palla passa ai consiglieri. Li volete questi benedetti biglietti della discordia? Bene, allora sbrigatevi e firmate la concessione, altrimenti ci pensa il sindaco e ciao ciao gratuità e poi non resta che passare al botteghino facendo la conta dei veri tifosi…
Ed a proposito di biglietti omaggio che potrebbero andare a compensazione dell’affitto annuo, si parla di una sessantina in totale per un costo stimato di circa 80 mila euro l’anno. Ora, facendo due conti, se ogni abbonato mette 8 euro l’anno in più, abbiamo realizzato gli 80 mila euro di cui sopra. Insomma una colletta fra tifosi per pagare i reclamati biglietti omaggio e ne usciamo dalla farsa…
Oppure un’alternativa potrebbe essere un bel banchetto al Politeama e allo stadio per realizzare la colletta fra i palermitani …
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Devo dire che dal titolo mi ero preoccupato, poi ho letto l’articolo ed è stato tutto chiaro!
Se invece il Palermo non distribuisce i biglietti omaggio, il Palermo incassa 80 mila euro, che sarebbe il 25% della cifra richiesta dal comune per la concessione. Sempre ammesso che i consiglieri quando è il momento di pagare facciano il biglietto ed evitano di fare la figura dei pezzenti.