Nel silenzio assordante di una domenica di primavera che con l’ingresso dell’ora legale in genere significa esplosione della luce, della natura e programmazione delle ludiche giornate estive, ieri mattina si sentiva  solo un megafono che urlava: “Restate a casa, è importante”.
All’inizio, ancora intontito e stordito dalla notizia che Martin ha nostalgia degli allenamenti, pensavo che quel megafono annunciasse un succulento sfincione bello caldo, come fino a qualche settimana fa eravamo soliti sentire fra le vie della città: “Chi ciavuruu ! Ora u sfurnavu, uora!” .

Ed invece no, lo sfincione se vogliamo ce lo facciamo noi a casa, abbozziamo, proviamo, sperimentiamo.
Come in tanti avranno fatto in queste settimane, visto che la farina sembra l’alimento più ricercato nei supermercati palermitani.

Ed a proposito di supermercati, dei furbetti della spesa, quelli che vogliono non pagare e creano risse, riflettevo sul fatto che le persone che conoscono il bisogno, la povertà, la fame quella vera, hanno più dignità e non vanno in giro a fare ‘bordello’ nei gruppi Facebook. Molti finti poveri non capiscono che così facendo mettono a rischio i veri bisognosi.
Questa storia mi ricorda molto quella dei furbetti del reddito di cittadinanza, con attività o negozi intestati ad altri o lavori in nero più o meno stabili.
E questo mi fa paura cioè che a Palermo continuiamo a sentirci più scaltri degli altri, atteggiamento che ha devastato la nostra splendida città. Educazione civica, solo quello ci vuole nelle scuole elementari, migliaia di ore di educazione civica.
Questo mi fa paura più del campionato che può o non può riprendere.
E lo stop non mi fa paura, perché sono convinto che il prossimo anno il Palermo giocherà in serie C.
Questa convinzione nasce da una riflessione economica sul mondo del calcio cosa già ventilata dal Dg del Savoia Rais, che forse per la prima volta ha affermato qualcosa di condivisibile, dopo tante uscite infelici contro il Palermo.
Alla ripresa dei campionati, tante, tantissime squadre in C ed in D, andranno verso il fallimento.

Questo perché molti club si basano su piccole sponsorizzazioni di aziende ed attività locali che in questo momento stanno attraversando un periodo di profonda crisi economica e la prima cosa che penseranno sarà tagliare i fondi per le sponsorizzazioni. Ergo si creeranno tanti posti in serie C ed il Palermo sarà certamente ripescato.
Questo ovviamente nel caso in cui si dovesse sospendere il campionato. Ipotesi che inizia a prendere corpo. Annullare il campionato come se nulla fosse. Abbiamo scherzato, ci rivediamo il prossimo anno. Prende corpo perché già altre federazioni ed altri sport hanno iniziato a farlo: il Rugby o l’Hockey su ghiaccio. Ed anche in Inghilterra hanno azzerato i campionati dilettantistico-amatoriali.
Discorso diverso sarebbe la serie A. Non facciamoci ingannare. Le regole per la A non sono le stesse per la D, così come le necessità sportive ed economiche.

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