La laurea ai tempi del coronavirus è un evento particolare e certamente unico. I ragazzi devono seguire i dettami dei decreti Governativi, le tesi di laurea si discutono pertanto nel salotto di casa, o nella propria camera, attraverso un PC collegato direttamente alla piattaforma messa a disposizione dall’Università. Dall’altra parte i professori, pronti ad ascoltare le esposizioni delle tesi dei laureandi ed a proclamarli dottori.

Silvia Palazzotto, palermitana, neo Dottoressa in Lettere Moderne, ci racconta la sua esperienza:
“Avevo sognato molte volte questo momento. Ma il sogno era una cosa, il giorno della laurea è stato diverso. Una realtà comunque bella in cui si pensa “sta succedendo”. Ho atteso il mio turno con le telecamere del mio PC attive. I miei genitori erano accanto a me, ma il mio ragazzo, gli altri familiari e gli amici seguivano da lontano. Quando è arrivato il mio momento ho avuto il batticuore. Ho discusso la mia tesi con molta adrenalina e tutto si è svolto con quella velocità di quando i sogni si realizzano. Poi la sera, nella stessa stanza, mi sono messa a letto, ho guardato il pc e solo in quell’istante ho realizzato che avevo concluso il primo grande step.”

Quale argomento hai scelto per la tua tesi?
“La mia tesi si è basata sui testi e sulla messinscena di “Notre Dame de Paris”. Un’opera popolare, comunemente detto musical, con le musiche originali di Riccardo Cocciante ed i testi italiani di Pasquale Panella. Uno spettacolo che è una vera e propria Enciclopedia umana che passa in rassegna una grande varietà di sentimenti immortali e temi attualissimi. Da qui la sua grande importanza educativa oltre che umana. Ho scelto questo spettacolo perché esso, così come il Teatro e la Cultura, è capace di sensibilizzare il pubblico su molti aspetti che dovrebbero essere, soprattutto oggi, maggiormente ragionati e compresi. Inoltre, questo musical è una pietra miliare della mia infanzia e del mio legame con i miei genitori. È anche, infine, forse il momento in cui ho capito di amare l’Arte, intesa come cultura tutta: letteratura, arti figurative, musica, teatro.”

Hai pensato a come festeggerai quando finirà questa emergenza?
“Avevo immaginato questo giorno in maniera diversa. Ma ho amato ugualmente ogni attimo che ho vissuto. Festeggerò sicuramente con tutti i miei cari, ma adesso è imperativo pensare all’hic et nunc. Cerchiamo di essere produttivi, di riempire le nostre case con pensieri ed attività originali e nuovi. In questi tempi complicati, impariamo a conoscerci meglio. Per le feste, gli abbracci e le passeggiate ci sarà tempo, quando tutto sarà finito.”

C’è qualcuno in particolare che vuoi ringraziare?
“Ringrazio le persone per cui, lo dico sempre, mi alzo al mattino. I miei genitori, il mio ragazzo, la mia dolcissima famiglia, la mia migliore amica e le mie colleghe. Loro mi hanno supportato e sopportato per tutto il tempo e per questo sono pienamente grata.”

Silvia, sei una scrittrice ed hai già pubblicato un libro, quale sarà il tuo prossimo obiettivo?
“Ho già iniziato a studiare per la Magistrale e sto cominciando a scrivere per un nuovo progetto. La laurea triennale era solo il primo passo, il cammino è lungo e non bisogna fermarsi mai!”
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