Solo qualche anno fa, prima della devastazione zampariniana, se solo avessimo detto ai poveri tifosi rosanero che un giorno una gara fondamentale si sarebbe giocata a Corigliano Calabro, saremmo stati sommersi da risate e insulti. Per non dire altro. Ora invece…
E si, cari amici lettori, sembrerà strano o esagerato ma è prorpio così. Dimentichiamo in fretta la vittoria di ieri, esaltante nel punteggio ma poco attendibile per i segnali di crescita, vista la fragilità degli avversari, e concentriamoci subito su quella contro il Corigliano. Più che noi, dovrà farlo la squadra che senza farsi ubriacare dai quattro gol rifilati allo spaesato Nola, dovrà prepararae la gara in terra calabra come fosse una finale.
Ci vuole lo stesso atteggiameto mentale, non certo quello di Licata. Perchè è una gara trappola, pericolosa e scivolosa.
Qualcuno dirà: esagerati. Non è così e spieghiamo.
Il Corigliano è con l’acqua alla gola, in piena zona retrocessione e nonostante il clima di attesa ed entusiasmo che si creerà in città, hanno bisogno disperato di punti.
Non si faranno abbagliare dal blasone dei rosanero ma lotteranno come leoni. Piccolo stadio, piccolo impianto e solite difficoltà.
Il Palermo ha bisogno di fare bottino pieno: non può permettersi passi falsi perchè dopo fa visita al Savoia. Deve assolutamente vincere per arrivare allo scontro diretto con la stessa distanza punti.
Con 7 di vantaggio si può dormire relativamente tranquilli perchè anche in caso di sconfitta a Torre Annuziata resterebbero ben 4 punti da amministrare.
Diverso, anzi opposto, nel caso in cui in calabria arriva lo stop. Arrivare al Giraud contro il Savoia con soli 4 punti di vantaggio, significherebbe rischiare di restare ad una sola lunghezza in caso di sconfitta in campania.
Campionato decisamente riaperto, pericolosissimo… Bisogna fare di tutto per evitarlo.
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